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Episode 9: #9 Il Corpo e le Sue Storie - Sindrome dei corpi multipli

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I social media sono diventati una parte importante delle nostre vite e della nostra quotidianità. Essi sono una grande fonte di informazione, di intrattenimento, di relazione e, pensando alle fasce giovanili, rappresentano degli strumenti molto potenti per la loro crescita e formazione poiché li possono aiutare, ad esempio, nello studio, nella ricerca, nella formazione di nuove relazioni sociali. Da più parti c’è, però, una certa preoccupazione rispetto gli effetti negativi che questi strumenti possono determinare sui giovani. Attraverso i social media vengono in effetti promossi e esaltati dei modelli socio-culturali che sono in grado di influenzare potentemente l’identità personale. Come esseri umani, siamo fondamentalmente sociali. Nonostante le nostre differenze individuali, siamo tutti accomunati dalla necessità di connetterci e interagire con gli altri. In effetti, le nostre relazioni sociali influenzano profondamente chi siamo e come ci percepiamo. In altre parole, costruiamo la nostra identità a partire dalle interazioni che abbiamo con gli altri. Le relazioni sociali ci permettono di esplorare chi siamo, di scoprire i nostri interessi, i nostri valori e le nostre convinzioni, e di condividere tutto ciò con gli altri. Questo è il motivo per cui i social media hanno una così forte presa sugli individui, amplificando la possibilità che ognuno di noi ha di relazionarsi con l’altro. Spesso i modelli socio-culturali che vengono trasmessi attraverso i social media, sono però irrealistici. Ciò può portare a una distorsione della realtà, con impatti negativi sulla formazione dell’identità, l’autostima e il benessere psicologico. Pensiamo al corpo, elemento centrale della nostra identità: il modello di corpo che spesso viene esaltato attraverso i social media è un corpo bello, appariscente, privo di difetti, che non invecchia, che è modellabile: diviene un oggetto di mio possesso che posso adattare a seconda delle circostanze, a mio piacimento. E con l’aiuto della tecnologia e dei filtri possono emanciparlo da qualsiasi difetto, da qualsiasi elemento che non lo renda conforme agli standard. Ma si tratta di un corpo molto distante da quello che realmente mi rappresenta, che io ho nella realtà. Questa contrapposizione - tra il corpo costruito attraverso i social media e il mio corpo, quello tangibile, fatto di ossa, di muscoli, ecc. - crea una profonda spaccatura nell’identità personale, soprattutto nelle fasce d’età giovanili che affrontano un periodo particolarmente delicato per la formazione dell’identità personale. Si crea una conflittualità tra l’immagine di corpo e di me stesso che io riesco a rappresentare attraverso i social e che posso modificare all’occorrenza: tanto che si potrà avere un corpo adatto per le vacanze, un corpo adatto da mostrare agli amici,un corpo adatto da mostrare per una determinata circostanza, ecc.; e il corpo che quotidianamente porto con me, che non può essere modificato con la stessa facilità e velocità. Da un lato un corpo effimero, leggero e imbellettato, dall’altro un corpo pesante, fatto di carne, difficile da modellare. Nel mezzo: una forte conflittualità. A cui si aggiunge un ulteriore problema: la sindrome dei corpi multipli. La nostra identità è qualcosa di molto personale e unico, che ci contraddistingue da tutti gli altri individui. Essa è strettamente legata al nostro corpo, alla nostra fisicità. Non siamo solo un insieme di idee, pensieri e emozioni astratte, ma siamo soprattutto un corpo fisico che occupa uno spazio e interagisce con il mondo esterno. Ognuno di noi cuce insieme corpo e io come uno stilista. Quindi, qualsiasi modifica che facciamo al nostro corpo influenza la nostra identità in modo significativo; anche se si tratta di una modifica virtuale. In altre parole, il nostro corpo è un mezzo attraverso il quale esprimiamo la nostra identità, ma allo stesso tempo, la nostra identità viene influenzata dalle scelte che facciamo riguardo il nostro corpo. Nel vortice dei social media in cui adattiamo costantemente il nostro corpo, finiamo per andare incontro ad un costante modellamento della nostra identità, con il rischio di perdere contatto con il nostro io più profondo. Abbiamo forme di corpo instabili e necessariamente effimere, usa e getta, utili fino a quanto sono giudicate conformi e poi scartate. Ma allo stesso modo abbiamo forme di identità instabili, effimere, usa e getta. La sindrome dei corpi multipli è, dunque, un fenomeno strettamente connesso con lo sviluppo della tecnologia; un problema apparentemente residuale che invece sta influenzando enormemente il livello di benessere dei più giovani e su cui occorre fare chiarezza.
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