GAZA: “E’ IN ATTO UN GENOCIDIO. SERVONO SANZIONI E EMBARGO SULLE ARMI PER FERMARE ISRAELE”
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“Il genocidio è in atto, è la convinzione mia e di tanti e tante esperte, inclusi esperti israeliani che sono un punto di riferimento assoluto nel dibattito accademico mondiale. Lo affermo da convinto sostenitore della singolarità dell’Olocausto il peggiore della storia contemporanea. Questo però non significa che ciò che non arriva ai livelli mostruosi dell’Olocausto non possa essere genocidio; questo è un grave equivoco.” E’ netta l’opinione del prof Luigi Daniele, docente di Diritto internazionale umanitario e Diritto intermazionale penale alla Nottingham Trent University in Inghilterra: “il genocidio è una definizione giuridica e ci sono condotte di genocidio sanzionate come tali che non richiedono nemmeno l’uccisione diretta, lo sterminio completato di una parte o l’interezza di un gruppo-vittima. Ci sono condotte, punite come condotte di genocidio, che per es. sono l’inflizione al gruppo-vittima di condizioni tali calcolate per causarne la distruzione parziale parziale o totale. E questo è il caso per es. della negazione di cibo, di medicinali, dell’attacco alle strutture sanitarie: la situazione di Gaza è una situazione in cui migliaia e migliaia di palestinesi stanno morendo per mancanza di cure per i ferimenti subìti, per mancanza di cure per patologie gravi.” Ma Israele viola il diritto internazionale anche con la presenza militare e civile nei territori palestinesi occupati, che secondo la pronuncia della Corte internazionale di giustizia è illegale, con l’invasione del Libano e non rispettando le regole dei conflitti armati che proteggono i civili, le strutture sanitarie, le missioni umanitarie e le missioni come quelle dell’Unifil ( attaccate queste ultime nelle giornate di ieri e stamattina).
Cosa potrebbe fare la comunità internazionale per fermare il genocidio e questa gravissima violazione del diritto internazionale e dei diritti umani? “Le azioni possibili sul piano giuridico sono molteplici, innanzitutto gli stati che fanno parte della convenzione sul genocidio e i governi che hanno a cuore la legalità internazionale potrebbero intervenire nel procedimento incardinato dal Sudafrica contro Israele alla corte internazionale di giustizia; sono già 10 gli stati che sono intervenuti, eppure a parte la Spagna nessuno di quegli occidentali che si proclamano in qualche modo guardiani dell’ordine democratico, non c’è nessun intervento da parte di questi stati e dovrebbe esserci. L’ imposizione di sanzioni a questo punto è doverosa perchè rientra nello spettro degli obblighi per prevenire che un genocidio si consumi nella sua interezza e c’è una gamma di strumenti giuridici a disposizione, il problema è la volontà politica di utilizzarli.”
L’intervista al prof Luigi Daniele, docente di Diritto internazionale umanitario e Diritto intermazionale penale alla Nottingham Trent University in Inghilterra Ascolta o scarica
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